Chi siamo

Roberta Arinci

 

Danzatrice e studiosa di liturgia cattolica e di spiritualità indiana e cristiana, Roberta Arinci è al contempo performer solista, insegnante, coreografa e docente di religione cattolica. E' sposata e madre di due figli; suona il flauto traverso, è corista e dipinge amatorialmente. Svolge l'attività di animazione del canto assembleare e di lettura liturgica in chiesa.

Il rapporto tra l’arte e la sacralità è la connessione tra tutti i suoi interessi, siano essi la danza classica dell’India, il canto gregoriano, la danza liturgica e la partecipazione attiva al rito cristiano come corista, lettrice o danzatrice, da solista o in gruppo. Tutte le esperienze, così differenziate, che ha accumulato in più di venticinque anni di lavoro, studio e ricerca, hanno questa convergenza.

E’ stata invitata a vari convegni e festival (San Fedele 2005, Convegno Ecumenico di Ostercappeln (Bremen) 2008, Pontificia Università Gregoriana 2012, Festival Biblico Vicenza 2010, Torino Spiritualità 2013). Ha danzato nelle cattedrali di Magonza, di Monza, di Milano e di Bari, e in innumerevoli chiese, in Italia e in Germania.

E’ stata intervistata da Gabriella Caramore ( “Uomini e Profeti”, Radio 3 Rai), da Donald Hutera (“Pulse”), da Radio Circuito Marconi, da Sandro Cappelletto ("Momus", Radio 3 Rai) e su Rai Uno. Del suo lavoro si sono occupati riviste, giornali (Avvenire, La Stampa, Il Giorno, Jesus, Credere) ed emittenti radio e tv nazionali.

Tiene corsi di danza classica indiana, di danza liturgica e di educazione corporea alla celebrazione eucaristica.

 

Danza classica indiana

Danzatrice, insegnante e coreografa di danza classica indiana, attiva dal 1987, Roberta Arinci si è specializzata, mediante lunghi soggiorni in India e sottoponendosi a una dura disciplina alla scuola dei loro maestri, nell’apprendimento della danza sacra indiana classica. In questo settore è professionista riconosciuta. Ha compiuto numerosi viaggi di studio in India e prosegue gli studi sotto la guida di esperti maestri in tre stili di danza classica indiana : Bharatanatya, Odissi, Kathak.

Si è formata sotto la guida dei migliori maestri indiani, debuttando a Chennai nel 1989. Ha frequentato i corsi di cultura indiana presso I.S.M.e.O. (Istituto Superiore per il Medio ed Estremo Oriente) e ha studiato sanscrito sotto la guida della ricercatrice Dott.ssa Chiara Policardi. Ha composto una decina di danze in danza indiana. Ha collaborato con varie istituzioni, tra le quali l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha all’attivo la pubblicazione di alcuni articoli. Ha fondato a Milano il primo centro di studio e divulgazione di danza e musica dell’India, Abirami Studio. Ha creato e allestito una mostra di abiti e costumi di scena indiani, tenutasi in alcune ville sotto tutela del F.A.I. . Ha tenuto una trasmissione sulla musica classica indiana presso l’emittente Radio Atlanta.

 

Danza biblica

Ha studiato e collaborato per anni con l’inventore delle danze indiane classiche a soggetto biblico, Dr. Francis Barboza, un sacerdote danzatore che si è laureato con una tesi sull’argomento, partecipando a tourneés con il suo ensemble e dopo creandone di proprie. Ricercatrice in danza cristiana, sia come performer solista che con il gruppo di danza liturgica Ars Bene Movendi da lei fondato. Ha composto più di trenta danze per il rito cattolico. Infine, prima a San Fedele e poi in diverse chiese, ha lavorato sull’inserimento di forme di danza, particolarmente sobria e severa, nel rito cattolico, con la collaborazione esperta di Eugenio Costa sj.

 

                                                                                  Formazione cattolica

Ha frequentato il corso per lettori liturgici del Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra (2008-2010) e il corso di perfezionamento liturgico-musicale CoPerLiM dell’Ufficio Liturgico Nazionale (2010-2012). Attualmente si sta laureando presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano.

 

 

 

 

Ars bene movendi

Il gruppo di danza liturgica Ars Bene Movendi, fondato da Roberta Arinci, nasce nel 2006, un anno dopo l’inizio del lavoro nella chiesa di san Fedele a Milano e di collaborazione con il liturgista gesuita P. Eugenio Costa.

Le partecipanti  hanno una formazione coreutica propria, dalla danza classica alla danza contemporanea, e una formazione culturale composita, che va dalla storia alla psicologia. Sono formate specificamente alla danza liturgica e alla partecipazione al rito cattolico da R. Arinci.

Le prime celebrazioni animate da danze liturgiche si sono svolte nella chiesa di san Fedele. Il gruppo si è prestato in varie occasioni, in diverse chiese di Milano e di altre città. Nel 2010 ha danzato nel Duomo di Milano e nel 2013 a Torino, in occasione del Festival Torino Spiritualità.

Proposte didattiche

Più a monte, e con intenti pedagogici, Roberta è anche in grado di proporre degli incontri-laboratorio sul tema “corpo e preghiera”, con o senza sbocco sulla danza vera e propria. In concreto, trattasi di un ciclo di otto incontri, raramente seminari di due giorni, comunque possibili, dai quali però è bene aspettarsi esperienze formative ridotte.

 

 1) Il corso di avviamento a forme di danza liturgica.

 

2) Il corso di educazione corporea per la messa – o “Corpo in liturgia”. Prevede  spiegazioni sulla gestualità orante ma nessuna danza in senso proprio. 

 

 

Commenti

“ Il lavoro proposto da Roberta Arinci é anzitutto un’opera di riconciliazione con se stessi, spirito, anima e corpo. Su questa base, e sui suoi sottili ma reali risvolti spirituali, Roberta propone un percorso di grande impegno e comunque di alto significato. I partecipanti escono sempre arricchiti da un’esperienza seria e anche gratificante.”

P. Eugenio Costa S.J. 

" Il servizio reso alle comunità cristiane da Roberta Arinci è quanto mai lodevole e opportuno per favorire la conoscenza e il dialogo con la grande tradizione meditativa e espressiva dell’India… non c’è che da augurarsi che simili 'fecondazioni' fra tradizioni diverse serva a spianare la via a sincero rapporto tra le religioni e le culture del mondo. " P. Antonio Gentili

 

 

 

Rassegna Stampa

“La sua danza è arte ma anche esperienza di lode a Dio. Potrebbe sembrare una persona incline al sincretismo invece non è così : Roberta inizia la sua giornata con al partecipazione alla messa. La sua preghiera, poi, continua per tutto il giorno attraverso il suo lavoro. Lei infatti vive la danza come una missione, un autentico impegno di apostolato. Il filo conduttore della sua arte è lo stesso, che si esibisca in un teatro o in una chiesa. Il suo progetto di portare il movimento del corpo nella funzione liturgica nasce dal desiderio di ringraziare il Signore : una vocazione artistica e religiosa insieme”

Credere, novembre 2013

“Si può pregare con la mente, con il cuore, lo spirito ma anche con il corpo, un modo di elevare la lode al Creatore lontano dal nostro quotidiano, ma non per questo meno autentico e intenso. Non un semplice balletto, ma una vera e propria preghiera”

Il Cittadino, Monza, marzo 2008

“ A qualcuno può sembrare impossibile che gli antichi templi dell’India e le chiese odierne italiane abbiano qualcosa in comune : non a Roberta Arinci. Questa danzatrice, insegnante e coreografa che vive a Milano adopera i movimenti dalla danza classica indiana per imprimere un nuovo slancio alla fede dei cattolici praticanti. Lavorando con un sacerdote gesuita nella chiesa di San Fedele a Milano, la ballerina di danza indiana Roberta Arinci trascina le assemblee nella preghiera con la forza della sua arte. “

PULSE, Londra, giugno 2008

Ballare non fa bene solo al corpo, ma anche al­lo spirito. Lo sanno bene al­la chiesa di Santa Maria alla Scala presso San Fedele dove, accanto alla cosiddetta Cappella delle bal­lerine, da tre anni si tengono le prove del corso di danza liturgica.[…]Si tratta infatti di parteci­panti che non prendono il corso di danza liturgica alla leggera, co­me se si trattasse di una qualsiasi attività sportiva. «L'età media è al­ta, i passi sono anche relativamen­te semplici», spiega l'insegnante. «Attingiamo da questo grande pa­trimonio gestuale indiano in ma­niera interessante. È un vero e proprio linguaggio. Si prega con tutto il corpo. Non c'è mai im­provvisazione perché la liturgia è un rito e non ci troveremmo a no­stro agio davanti alla creatività di ognuno. Il nuovo corso di danza liturgica che sta per iniziare si av­varrà di nuovi esercizi di sintesi corporea e spirituale, in un'ottica di preghiera cristiana».

IL GIORNO ,  24 gennaio 2008

“La danza è una forma di preghiera esattamente come il canto e con la sua gestualità può raccontare episodi dal significato complesso e profondo. Roberta Arinci ne è la riprova.”

ITALIA MISSIONARIA (P.I.M.E.), febbraio 2006

“Roberta Arinci, allieva italiana di Barboza, ha mirabilmente danzato nella Basilica di S. Lorenzo alle colonne a Milano  l’estasi di Maria all’Annunciazione. La Arinci ha trovato proprio in questa forma d’arte il senso della sua vita e ha aperto a Milano una scuola.”

JESUS, gennaio 1995

 “ La mano destra che sale dall’addome, indice e medio sollevati, mentre la mano sinistra sta sotto, aperta nel segno della nascita. È solo un gesto ma, nelle danze liturgiche di Roberta Arinci, rappresenta lo Spirito Santo. Nella chiesa di san Fedele a Milano, dal 5 ottobre, anche quest’anno Roberta danzerà la sua fede, muovendo le mani, alzando lo sguardo, elevando col proprio corpo una preghiera: Agnus Dei, Kyrie : Signore abbi pietà, non permettere che cadiamo in tentazione, Amen. “

AVVENIRE,  11 ottobre 2006                                                                                 

“ Sabato sera in una bella chiesa del centro di Milano assaltato per lo shopping natalizio, a un passo dalla Galleria e dal suo gigantesco abete luccicante di cristalli: qualcuno, esausto di compere e regali, entra per la Messa prefestiva delle sei e mezza e crede per un attimo di aver sbagliato posto, orario e forse anche continente. La musica è quella d’organo, le parole di ‘Noi canteremo gloria a Te’, ma la processione che s’avanza, a parte sei sacerdoti in bianco, è fatta di donne in sari di seta arancio e verde, viola e turchese, rosa e giallo; colori che contrastano col grigio austero di questa grande chiesa dei padri gesuiti. E poi queste donne danzano.[…]Il sacerdote spiega: «Avete visto e vedrete durante questa Messa alcuni momenti  di danza, parola che rischia di essere capita male»; cioè non ballo né spettacolo né esibizione ma «accompagnamento nei momenti di meditazione e di ringraziamento», vale a dire all’ingresso, all’offertorio, dopo la Comunione.
Non a caso siamo a Milano, dove due anni fa l’arcivescovo Dionigi  Tettamanzi ha esortato i parroci a rifuggire noia e sciatteria nelle funzioni e a farsi venire buone idee per tornare a riempir le chiese.[…]«Ci sono tanti modi di servire il Signore e questo è uno», spiega una delle allieve del corso, di quelle che hanno danzato in san Fedele.

SPECCHIO, allegato a La Stampa  23 dicembre 2006

 Milano sono diverse le manife­stazioni di preghiera «non conven­zionale». Lo sanno bene i padri ge­suiti che ospitano a San Fedele le lezioni di Roberta Arinci, coreografa di danza li­turgica che negli anni passati ha partecipa­to anche alla Festa dei Popoli in Duomo e che da tempo, insieme a padre Eugenio Costa, ha ideato appunto un corso aperto a tutti proprio per avvicinare i fedeli alla danza liturgica. «Ho scoperto questo tipo di danza studiando la danza tradizionale indiana. Lì usano pre­gare con il corpo. E si parla di danza classica indiana parlando di quella rituale-religio­sa proprio per distin­guerla dalle manifesta­zioni popolari. Da noi,

invece, è vista ancora come una cosa che riguarda il folklore degli altri. Nessuno si stupisce vedendo ballare in chiesa gli afri­cani. Eppure ai miei corsi sono tutti italia­ni. È tanta la gente che ha sempre deside­rato sentire maggiormente la preghiera e che si è avvicinata a quest'espressione gra­zie al mio corso ».

Tra qualche anno ballare in chiesa non stupirà più nes­suno », assicura Roberta Arinci.

IL GIORNO, 9 gennaio 2008

Giovedì sera, alla Cavallerizza Reale, la Arinci, accompagnata da musica e canto, interpreterà danzando quattro temi biblici : la Genesi, l’Annunciazione, il miracolo del cieco di Gerico e la Passione. Domenica durante la messa nella chiesa di San Filippo lei e il suo gruppo, indossando un abito con una stola che richiama il colore liturgico prescritto, con movimenti sobri, dignitosi scandiranno cinque momenti della Messa : Gloria, Alleluia, Sanctus, Agnus Dei, Inno dopo la Comunione.

La Stampa, settembre 2013